A Dynamo Camp siamo stati circondati da bellezza e gentilezza

Le sessioni straordynarie, iniziate a partire dalla prima settimana di giugno 2020, continuano ad aprire le porte del Camp a categorie di persone fragili, che non hanno mai potuto conoscere i benefici della Terapia Ricreativa Dynamo®. Durante l’ultima settimana di giugno, alcune delle comunità di Fondazione Arché sono arrivate a Limestre: riportiamo integralmente  l’editoriale pubblicato sul loro sito web, testimonianza della settimana trascorsa al Camp.

<< Una settimana spaziale. Non c’è il rischio di cadere nella banalità a utilizzare questo aggettivo per descrivere la settimana trascorsa dalle mamme delle comunità di Fondazione Arché. I motivi? Presto detti. Una location affascinante, una attenzione e una cura minuziosa dei bisogni di adulti e bambini da parte dello staff di Dynamo Camp e tante attività che li hanno tenuti impegnati per tutta la settimana. “Un’esperienza bellissima”, sottolinea Lino Latella, responsabile nazionale dell’Area Accoglienza di Arché, “È una vacanza che tutti sogneremmo di fare almeno una volta nella vita. Siamo stati circondati da tanta bellezza e gentilezza”.

Educatori, volontari, mamme e bambine di Arché hanno partecipato a Dynamo Camp dal 21 al 28 giugno, mettendosi alla prova in tutte i laboratori previsti durante la settimana. Dalla fattoria a contatto con gli animali al tiro con l’arco, passando per l’arrampicata e per le attività circensi, sono state tante e diverse le attività che hanno coinvolto piccoli e grandi. Con un occhio particolare alle esigenze di ogni gruppo di età: i bambini più grandi, infatti, hanno trascorso una notte nel bosco, accompagnati dagli educatori, e hanno realizzato un filmato con i momenti più salienti e emozionanti. Tutti invece, hanno partecipato al laboratorio con l’argilla, tenuto da un esperto in videoconferenza.

Le prime ad essere state contente delle attività e della settimana toscana sono state le mamme che hanno messo in luce la bellezza e la serenità dei giorni trascorsi.

Un’esperienza unica e assai affascinante”, dice Giuseppe Bettoni, presidente di Fondazione Arché, “ho visto i bambini e le mamme rinascere dopo la dura segregazione dovuta alla pandemia! Sono particolarmente grato e riconoscente a chi ha voluto condividere per la prima volta anche con le comunità di mamme e bambini quello che normalmente viene fatto per sostenere il diritto alla felicità dei bambini affetti da patologie gravi o croniche.>>

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