Sotto l’albero di Natale ho trovato la consapevolezza della vita

Cosa metteresti sotto l’albero di Natale? Lo abbiamo chiesto ad alcuni ex camper che hanno proseguito la loro formazione con il percorso LIT, Leaders in Training, rivolto agli adolescenti tra i 18 e i 19 anni che si preparano a diventare volontari.

“Come ogni ragazzo, da piccolo ho sempre desiderato giocattoli e video giochi, insomma tutto quello che mi faceva star bene nell’immediato”, comincia a raccontarsi Eugenio.
“Mi sono avvicinato a Dynamo nel 2013 quando, dopo 6 mesi in ospedale, ho preso parte alla mia prima sessione; due anni dopo, sono arrivato al percorso LIT.  Cosa ho portato a casa? La riscoperta di me. Tutto il mondo Dynamo è stato un susseguirsi di piccole sfide, di capire fin dove potevo spingermi, limiti e traguardi. Ad oggi, è ciò che cerco di attuare sempre nella mia vita. Non si può dire, semplicemente - finito Dynamo c’è la vita di tutti i giorni- questo atteggiamento va portato nella vita di tutti i giorni… Perciò, se devo pensare a cosa vorrei trovare sotto l’albero e cosa vorrei che gli altri trovassero, penserei allora alla “chiave di lettura della vita” che mi ha insegnato Dynamo e per me è un regalo importantissimo; l’ho ricevuto e che vorrei le persone lo ricevessero.  Mi ha cambiato, mi ha permesso di essere come sono adesso e dove sono adesso con una prospettiva diversa”.

Eugenio, diciannovenne di Milano, non è stato l’unico a raccontare cosa metterebbe sotto l’albero di Natale. A lui, si aggiunge la voce di Martina, 18 anni, di Roma, anche lei del percorso LIT, che…

“Ho sempre voluto restituire ciò che Dynamo mi ha dato. Il mio percorso è iniziato nel 2015, da camper, prima in sessione famiglia, poi da sola”. Quando le abbiamo chiesto cosa metterebbe sotto l’albero di Natale, Martina ha risposto, senza esitare: “La consapevolezza. Sotto l’albero io metterei la consapevolezza della vita, di avere molte abilità, ma anche la consapevolezza dei propri limiti. Dynamo, ti aiuta ad aiutare, ti fa capire cos’è davvero l’abilità;  ti insegna anche ad essere ironico verso te stesso. Ad ogni bambino, io regalerei l’esperienza Dynamo;  penso che sia l’augurio più grande che possa fare”.

Gaia, invece, metterebbe una nuova se stessa, e aggiunge: “io metto sotto l’albero un’altra me, l’amicizia e la bellezza di far parte di qualcosa di grande. E sì, li regalerei.  Perché sono un’altra? Perché quando entri a Dynamo sei una persona, quando esci sei più grande; ogni volta diventi un po’ più grande. La realtà Dynamo la sa solo Dynamo.” Gaia ha conosciuto Dynamo Camp a 17 anni e ha potuto partecipare ad una sola sessione, prima di entrare a far parte del percorso LIT: “Dopo la sessione ,volevo diventare volontaria, e restituire quello che ho ricevuto. Questo mi ha dato una visione alternativa, un’altra visione di Dynamo”.

Con l’augurio che ognuno possa riscoprire una piccola parte di sè, Buon Natale da tutti noi.

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