Il riscatto dalla sofferenza psichica delle nuove generazioni
Da sempre Dynamo sostiene il Diritto alla Felicità dei bambini e dei ragazzi con patologie gravi o croniche. In questi anni siamo cresciuti e abbiamo cercato di rispondere in modo sempre più puntuale ai bisogni sociali dei bambini e degli adolescenti e delle loro famiglie.
Non potevamo restare indifferenti di fronte all’incremento del disagio psichico degli adolescenti. Così in collaborazione con il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico “Regina Margherita” di Torino, abbiamo dato vita ad una sessione speciale, che ha visto un gruppo 14 adolescenti in cura presso il Day Hospital della struttura venire ospiti al Camp per vivere una sessione di Terapia Ricreativa Dynamo®, come momento di divertimento e spensieratezza, ma anche e soprattutto come esperienza che fosse parte integrante del loro percorso di cura.
Racconta la dott.ssa Elena Rainò, responsabile del Day Hospital Psichiatrico Terapeutico dell’Ospedale “Regina Margherita” di Torino e referente del progetto:
In epoca post Covid il disagio psichico degli adolescenti è in netto aumento a, lo dicono la letteratura scientifica e i riscontri clinici: situazioni di ansia, depressione, ritiro sociale, agiti autolesivi, disordini alimentari. Per accompagnare i giovani in percorsi di cura efficaci e sostenibili è necessario pensare a strumenti innovativi e integrati. In questo senso l’esperienza a Dynamo Camp, strutturata in sinergia con la nostra équipe in ogni passaggio, è stata preziosa, per il percorso dei ragazzi e delle ragazze coinvolti e anche per le loro famiglie.
Il progetto pilota ha visto 14 ragazzi, accompagnati da medici specializzandi e dagli educatori del Day Hospital, essere accolti al Camp, all’interno di una sessione di adolescenti con patologie gravi o croniche di tipo organico provenienti da tutta Italia e alcuni anche dalla Spagna, per un totale di 104 ospiti.
Il format del “gruppo medio nel gruppo allargato” ha permesso a questi ragazzi di relazionarsi con realtà differenti e sperimentare le proprie capacità, in un contesto naturale e protetto, in cui poter decidere il ritmo a cui procederete e il limite fino a cui spingersi.
Racconta Giovanna, Support Staff Dynamo Camp:
È stato un percorso dedicato. È cominciato con l’incontro del nostro Staff con i ragazzi a Torino nel loro ospedale, per accompagnarli per mano un passo alla volta: dalla preparazione della valigia, all’accoglienza al Camp timida e rispettosa, seguendo il ritmo di ciascun ospite, fino al momento dei saluti prima di tornare a casa e proseguire il loro percorso un pochino più fiduciosi delle loro capacità.
Le testimonianze dei genitori dei ragazzi evidenziano come la Terapia Ricreativa Dynamo® sia uno strumento efficace, duttile e prezioso nel sostenere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, adattandosi al bisogno dell’utenza.
Mamma Carla racconta:
Matilda sta portando avanti un percorso delicato, per lei e per tutta la famiglia. L’esperienza a Dynamo ha permesso a mia figlia di scoprirsi da una prospettiva diversa: si è confrontata sia con ragazzi con esperienze di vita simile sia con coetanei con un background differente. Inoltre, ha toccato con mano la passione per la fotografia e sono fiduciosa possa essere un sostegno concreto.
E ancora Barbara, mamma di Ettore, aggiunge:
Sono rimasta subito contenta della possibilità per mio figlio Ettore di partecipare a Dynamo Camp. Saperlo in un ambiente in cui poteva sperimentarsi e sfidare i propri limiti in piena sicurezza e senza pregiudizi mi ha dato una buona dose di speranza, che è diventata fiducia dopo che lo ho visto tornare sereno e in un certo senso cresciuto. La prima cosa che mi ha chiesto rientrato a casa è stata di poter tornare al Camp.
Infine, la mamma di Simona Marina chiosa:
Il percorso è lungo e tortuoso, fatto di alti e bassi, ma Dynamo trasmette come gli ostacoli si possono superare, ed è un insegnamento che vale per la vita!
Conclude la dott.ssa Elena Rainò:
Ringrazio il Direttore e tutto lo Staff di Dynamo Camp per la disponibilità, il Prof Benedetto Vitiello - Direttore della Neuropsichiatria Infantile - la Prof.ssa Franca Fagioli – Direttrice del Dipartimento di patologia e cura del Bambino -, che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, così come l’Università degli Studi di Torino e la Fondazione FORMA che hanno sostenuto la presenza dei medici specializzandi e delle educatrici. Come équipe, ci auguriamo che questo sia un progetto pilota, replicabile, in quanto, per ragazzi che hanno svolto un percorso di cura in NPI, può essere un ultimo step di crescita ed autonomia e può rappresentare un ottimo dispositivo di prevenzione di ricadute e cronicizzazioni.
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