“Quante storie per un giretto” intorno all’isola del Giglio

Quaranta anni fa quando la scienza era pionieristica e le strutture non erano organizzate come oggi, sono guarito dalla leucemia grazie agli stessi medici che ancora oggi combattono quotidianamente contro la stessa malattia. Dimostrare di poter nuotare 25 chilometri in mare aiuterà non solo economicamente ma anche psicologicamente chi è coinvolto oggi dalla malattia”. Questo è quanto ha scritto Thomas di sé prima di comunicare la sua prossima impresa: circumnavigare, a nuoto e senza l’aiuto di nessuno, l’isola del Giglio, raccogliendo fondi per Dynamo Camp e dimostrando che davvero niente è impossibile.

Da principiante a campione di nuoto, Thomas ha impiegato circa 2 anni e mezzo per organizzare la sua impresa: tra la burocrazia e gli accertamenti dell’ottimo stato di salute fisica, ha cominciato ad allenarsi e a portare avanti il suo progetto di raccogliere fondi per Dynamo Camp.
"Quando si ha la fortuna di rinascere, quando ci viene data una seconda possibilità, bisogna apprezzare la vita facendo qualcosa di speciale per chi ne avrà bisogno"
e con questo spirito ha intitolato ironicamente il suo progetto “quante storie per un giretto” con l’intento di sminuire la grandiosità di ciò che si apprestava a fare e ripuntare i riflettori sui motivi per i quali lo stava facendo, dimostrare che non esistono limiti invalicabili. La sua tifoseria ha voluto che fosse online, più che sul posto: aprendo una campagna di raccolta fondi da destinare a Dynamo, Thomas ha voluto che la sua impresa fosse supportata da donazioni invece che da applausi.

Quando gli si chiede di raccontare l’esperienza in mare , lui semplicemente risponde: “Beh, avevo pensato di metterci otto ore, ce l’ho fatta in poco meno di sette”- e ridacchiando aggiunge - “Tutti noi possiamo fare qualche cosa di straordinario! Se vogliamo possiamo raggiungere obiettivi inimmaginabili. I limiti che abbiamo ce li poniamo noi e risiedono proprio nelle nostre teste!” e con queste parole ha racchiuso quanto aveva già deciso di fare due anni prima.
Grazie alla caparbietà di Thomas, la sua impresa in mare, completata in tempi record, è l’esempio che davvero niente è impossibile!

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