Autismo ad alto funzionamento
I disturbi dello spettro autistico sono considerati un insieme di disturbi, poiché le manifestazioni variano ampiamente in termini di tipologia e gravità. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
Autismo, Sindrome di Asperger e Sindrome di Rett: quali sono le differenze?
In passato i disturbi dello spettro autistico (DSA) erano ulteriormente classificati in autismo classico, sindrome di Asperger, sindrome di Rett, disturbo disintegrativo dell’infanzia e disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato. Tuttavia i medici attualmente non adottano tale terminologia e li considerano tutti come DSA.
Per autismo ad alto funzionamento si intende un disturbo dello spettro autistico che non impedisce di parlare, leggere, scrivere e gestire le azioni quotidiane come mangiare e vestirsi. Tendenzialmente le persone con autismo ad alto funzionamento presentano un quoziente intellettivo medio-altro e sono in grado di svolgere diverse attività in modo autonomo.
Quali sono i sintomi?
I sintomi dei disturbi dello spettro autistico possono comparire durante i primi 2 anni di vita, tuttavia nelle forme più lievi possono non essere individuati fino all’età scolare.
I bambini con autismo ad alto funzionamento infatti sono tendenzialmente autonomi, imparano a parlare come tutti gli altri e la lievità dei sintomi possono portare ad un ritardo nella diagnosi. Ciò che accomuna l’autismo ad alto funzionamento e l’autismo classico o grave sono gli ambiti entro i quali si manifestano i sintomi:
- Comunicazioni e interazioni sociali
- Schemi comportamentali limitati o ripetitivi
Come indicato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù i bambini con disturbi dello spettro autistico manifestano anzitutto difficoltà nella comunicazione non verbale: non guardano negli occhi ed evitano lo sguardo, sembrano ignorare le espressioni facciali di mamma e papà e non sembrano in grado di utilizzare la mimica facciale e i gesti per comunicare, hanno scarso interesse per gli altri e per le loro attività, scarso interesse per gli altri bambini e così via.
Un altro segnale importante della possibile presenza di autismo è quando il bambino attua comportamenti stereotipati come un interesse eccessivo per alcuni oggetti o parti di oggetti, un eccessivo attaccamento a comportamenti di routine, la presenza di gesti sempre uguali e ripetuti delle mani e del corpo.
Altri sintomi più o meno comuni sono ad esempio: un’alterata sensibilità agli stimoli sensoriali visivi, uditivi e tattili; ansia e stress causati da una situazione sociale che mette sotto pressione. A causa della difficoltà nelle relazioni, dello stigma e dell’autoisolamento che i bambini, e poi adulti, possono sperimentare nella propria vita non è raro che le persone con autismo ad alto funzionamento sviluppino anche sintomi di tipo depressivo, difficoltà nella gestione della rabbia e sbalzi d’umore.
Esiste una cura?
Non è possibile individuare un intervento esclusivo e specifico per tutte le persone affette da autismo a causa della variabilità e complessità dei sintomi. Il percorso terapeutico deve evolversi e modificarsi in funzione dell’evoluzione e dei cambiamenti, in itinere, del disturbo.
Quanto più complesso appare il quadro clinico più è necessario individuare obiettivi intermedi, ciascuno dei quali può prevedere più interventi per la sua realizzazione.
In linea di massima si possono identificare 3 percorsi, che possono venire attuati anche in parallelo, per quanto riguarda il bambino con diagnosi di autismo ad alto funzionamento e la loro famiglia.
- Parent Training: per aiutare i bambini con autismo è fondamentale il coinvolgimento attivo dei genitori con l’obiettivo di aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovendo lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, il loro empowerment e benessere emotivo.
- Terapia Farmacologica: non esistono farmaci specifici che curano l’autismo, ma possono rivelarsi efficaci per mitigare alcuni disturbi correlati, come disturbi dell’umore, insonnia, depressione.
- Terapia Congitivo-Comportamentale: questo tipo di intervento viene adattato alle esigenze cognitive e sensoriali delle persone con autismo focalizzandosi sia su aspetti emotivi che cognitivi. Le aree intervento più comuni sono la maturità dell’espressione emotiva, la complessità o sottigliezza del lessico emotivo e l’efficacia nella gestione delle emozioni
Il nostro impegno per la malattia
Dynamo Camp offre ai bambini con Autismo ad Alto Funzionamento e alle loro famiglie una vacanza gratuita di Terapia Ricreativa. Ogni anno sono migliaia i bambini affetti da patologie gravi o croniche, che rischiano di perdere la serenità della fanciullezza con conseguenze sull’intero nucleo famigliare. Con l’obiettivo di rispondere a questo bisogno sociale, e di migliorare la Qualità di Vita di queste persone, Dynamo Camp Onlus offre a bambini e adolescenti con patologie tra cui l’l’autismo ad alto funzionamento, un periodo di vacanza reso unico grazie alle attività di Terapia Ricreativa Dynamo®, volte a rafforzare in loro la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità con benefici di lungo periodo.
L’esperienza al Camp permette a bambini e ragazzi spesso sottoposti a terapie invasive e a lunghi periodi di degenza in ospedale di vivere momenti di divertimento e spensieratezza, di sperimentare la socialità con i coetanei. Afferma il Dott. Momcilo Jankovic, Responsabile dell’Advisory Board medico di Dynamo Camp:
Il bambino deve ritrovare fiducia nelle sue capacità offuscate e in parte compromesse dalle cure a cui viene sottoposto. La creatività e l’indipendenza che trova a Dynamo Camp gli consente di vivere la malattia con maggior coraggio e determinazione.
Le attività Dynamo per bambini e bambine con autismo ad alto funzionamento
I programmi di Terapia Ricreativa Dynamo® sono costituiti da attività e laboratori, che si svolgono con assistenza di staff qualificato presso la struttura di Dynamo Camp, in strutture ospedaliere, associazioni patologia, case famiglia del territorio nazionale e con i Dynamo City Camp.
Tutte le attività proposte seguono i principi della Terapia Ricreativa, l’approccio scientifico che ispira tutta l’attività di Dynamo Camp. Consiste nell’affrontare la malattia – e le disabilità ad essa correlate – focalizzandosi sulle capacità e sulle potenzialità dei bambini malati, sperimentate attraverso attività divertenti, inclusive e sfidanti, con l’obiettivo di promuovere fiducia in se stessi e di rinnovare la speranza. Le attività sono quindi strutturate in modo tale da essere accessibili a tutti i bambini e garantiscono spirito di gruppo, il raggiungimento di obiettivi individuali e si basano su un modello di 6 fasi: sfida, scelta, collaborazione, successo, riflessione, scoperta e divertimento.