Porta Nuova Smart Camp chiama: la Terapia Ricreativa arriva a Milano
Sessanta bambini di Milano e provincia, alcuni con disabilità e patologie gravi, altri senza, hanno partecipato a un Camp di inclusione che è stato voluto da Fondazione Riccardo Catella, chiamando Dynamo per renderlo possibile grazie alla Terapia Ricreativa. Un vero Camp della durata di una settimana, in un luogo bellissimo, tra orti, giardini, gli spazi suggestivi e funzionali della Fondazione Riccardo Catella, gli studi radiofonici di Radio Dynamo, i building sostenibili e inclusivi e alcuni spazi high tech di aziende del distretto di Porta Nuova.
Sono state diverse – anche difficili – le storie che si sono incontrate in questa settimana al Porta Nuova Smart Camp, e in aggiunta sono meravigliose e toccanti, piene di vita, le storie che si sono create. Come l’amicizia nata tra Giacomo e Giovanni, che sono diventati inseparabili: nessuno ha più potuto spingere la carrozzina di Giacomo tra i sentieri, solo il suo nuovo amico del cuore. Il papà di Giovanni ha raccontato : “Con questo camp si è andati oltre la patologie e i nostri figli hanno imparato ad abbattere le barriere, adesso sono inseparabili”. Linda e Alex sono diventati amici dal primo giorno e hanno raccontato come la paura della diversità sia sparita attività dopo attività. A Dynamo i programmi per le famiglie prevedono il coinvolgimento dei fratelli nelle attività, ma in questo Camp abbiamo voluto fare un passo ulteriore, inserendo anche bambini sani che non hanno mai vissuto l’esperienza della malattia in famiglia. Questa nuova sfida ha portato l’idea di inclusività ai massimi termini e ci ha dimostrato che quando si fa il gioco, quello serio, i bambini sono semplicemente bambini e le diversità arricchiscono e non dividono mai.
Grazie alla Fondazione Riccardo Catella che ci ha chiamato per realizzare questo progetto! Grazie a tutto lo Staff e volontari, all’Associazione L’abilità Onlus con cui abbiamo collaborato e grazie, soprattutto, ai bambini e alle loro famiglie, coloro che danno senso a tutto il nostro lavoro e ai nostri progetti.
Elena Giorgini, Responsabile Programma Outreach
