Fondazione Cassa di Risparmio di Torino in campo per Dynamo
Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino la nostra Associazione ha potuto ospitare gratuitamente molti bambini torinesi in cura presso l’Ospedale Regina Margherita. Ogni anno sono circa 30 i bambini e i ragazzi con patologie gravi e croniche della provincia di Torino che partecipano alle attività di Terapia Ricreativa al Camp. Inoltre la Fondazione ha sostenuto parte dei costi dei laboratori proposti dal Team Dynamo svolti presso Casa Oz, Casa Ugi, Fondazione Sermig, a bordo del Truck (mezzo itinerante) e presso la sede dell’ospedale, che coinvolgono 250 bambini.
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino è un partner importante per Dynamo perché supporta da tempo i progetti dentro e fuori dal Camp.
Per il 2017 la novità è stata supportare parte del costo dei laboratori di Arte proposti ai genitori durante le sessioni famiglie, che si è svolta in collaborazione con la Fondazione Pistoletto di Cittadellarte di Biella, permettendo a molti genitori di partecipare alla realizzazione di opere ispirate al “Terzo Paradiso”. Il progetto si concentra sui genitori in quanto, essendo la famiglia considerata come un sistema, la realtà e la presenza di ogni componente influenza quella degli altri. Intervenire sul benessere del genitore aiuta il benessere complessivo della famiglia, in quanto care-giver del bambino affetto da patologia e del nucleo in generale. L’obiettivo dell’attività, quindi, è la valorizzazione e promozione del genitore come soggetto responsabile che partecipa attivamente all’interno di un gruppo, migliorando le proprie capacità, sviluppando la fiducia in sé stessi, superando le resistenze al cambiamento e le difficoltà che la vita immancabilmente presenta, attraverso un progetto artistico strutturato e accompagnato dall’artista.
All’interno di Art Factory i genitori hanno dato vita ad un’opera d’arte, legata al Terzo Paradiso (che è un anello simbolico che rappresenta un luogo di mediazione e di collaborazione, tra l’io e il tu: il noi), attraverso momenti prettamente manuali e attraverso la condivisione, spontanea e non obbligatoria, delle proprie storie e delle proprie emozioni. L’opera d’arte è esposta al Camp.
