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Osteosarcoma: tra le patologie ospitate a Dynamo Camp

In Italia si calcolano ogni anno circa 110-125 casi all’anno. L’osteosarcoma rappresenta il 60% dei tumori maligni dell’osso entro i primi 20 anni di vita.

L’osteosarcoma è un tumore maligno raro che colpisce le cellule ossee e, raramente, alcuni tessuti molli al di fuori dell’osso.

È diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti soprattutto nelle ossa lunghe delle gambe e delle braccia (omero, radio, ulna, femore, tibia e perone). Negli adulti e negli anziani può colpire anche altre sedi, quali ginocchio, bacino, spalla, mandibola.

Come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, esistono diverse forme di osteosarcoma che si differenziano in base all’aspetto del tumore al microscopio o ai raggi X:

  • basso grado di malignità, forma caratterizzata da cellule che hanno un aspetto simile a quelle normali e crescono lentamente
  • grado intermedio di malignità
  • grado alto di malignità, forma più comune rappresentata da cellule diverse rispetto alle normali e caratterizzate da una crescita veloce

In base alla stadiazione, l’osteosarcoma può essere classificato in:

  • localizzato, limitato all’osso dal quale ha avuto origine
  • metastatico, diffuso in altre regioni del corpo quali, ad esempio, i polmoni
  • recidivante, ricompare dopo un primo trattamento

Come si manifesta?

Fondazione Airc specifica il sintomo più comune dell’osteosarcoma è il dolore all’osso colpito dal tumore, insieme a gonfiore o tumefazioni. Il grado di dolore varia a seconda della dimensione e dello stadio della malattia: inizialmente può essere debole e intermittente, ma con il tempo in genere la situazione peggiora. In alcuni casi il tumore indebolisce l’osso al punto da provocare fratture che vengono definite patologiche, per distinguerle da quelle traumatiche di un osso sano.

Quali sono le cause? 

Come indicato dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma ci sono alcuni fattori genetici che aumentano il rischio in alcune persone di questo tumore osseo, per esempio mutazioni nei geni p53, sindrome di Li Fraumeni, e RB1 responsabili anche della comparsa di altri tipi di cancro come il retinoblastoma.

Tra le sindromi genetiche che aumentano il rischio di osteosarcoma riconosciamo anche la sindrome di Rothmund-Thompson, la sindrome di Bloom e la sindrome di Werner. È frequente la comparsa dell’osteosarcoma come secondo tumore in pazienti già trattati con radioterapia per altri tumori maligni dell’infanzia.

Come si cura?

L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù indica che il trattamento dell’osteosarcoma consiste di un approccio combinato tra chemioterapia e chirurgia, non essendo la radioterapia efficace in questo tipo di tumore.

Queste tecniche, utilizzate insieme, hanno permesso un miglioramento della prognosi globale dei pazienti che è passata da meno del 30% agli inizi degli anni ’60, spesso complicata da amputazioni invalidanti a circa il 75% dei giorni nostri nei casi di malattia localizzata.

Attualmente in Italia è in uso il protocollo di cura, in collaborazione con l’Italian Sarcoma Group (ISG) e l’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (AIEOP), nominato OS2.
Lo schema di trattamento prevede una fase iniziale detta neoadiuvante costituita da 4 cicli di terapia, una fase chirurgica con la determinazione della necrosi del tumore, percentuale di cellule morte del tumore, a cui segue una fase adiuvante che varia per durata in base alla necrosi tumorale.

farmaci utilizzati comprendono l’adriamicina, il metotrexate, il cisplatino e l’ifosfamide. Nei casi in cui il tumore esprima una particolare proteina chiamata P-glycoprotein è raccomandato l’uso della mifamurtide, attivatore dei macrofagi a livello polmonare che riduce il rischio di metastasi polmonari ed elimina eventuali micrometastasi polmonari.

Farmaci target e di nuova generazione, come lenvatinib, afatinib e pembrolizumab solo per citarne alcuni, sono in fase di studio anche nell’osteosarcoma resistente o recidivato dopo le terapie convenzionali e sono largamente impiegati presso il nostro ospedale in studi clinici internazionali, coordinati attraverso il nostro Clinical Trial Center, in collaborazione con le ditte farmaceutiche (studi profit) e organizzazioni internazionali o accademiche (studi no profit), come l’ITCC (Innovative Therapies for Children with Cancer).

Elenco delle patologie ospitate

Queste sono solo alcune delle domande che i genitori con figli affetti da osteosarcoma si pongono.

 

Dynamo Camp offre anche ai bambini con osteosarcoma e alle loro famiglie una vacanza gratuita di Terapia Ricreativa

Ogni anno sono migliaia i bambini affetti da patologie gravi o croniche, che rischiano di perdere la serenità della fanciullezza con conseguenze sull’intero nucleo famigliare.

Con l’obiettivo di rispondere a questo bisogno sociale, e di migliorare la Qualità di Vita di queste persone, Dynamo Camp Onlus offre a bambini e adolescenti con patologie tra cui l’osteosarcoma, un periodo di vacanza reso unico grazie alle attività di Terapia Ricreativa Dynamo®, volte a rafforzare in loro la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità con benefici di lungo periodo.

L’esperienza al Camp permette a bambini e ragazzi spesso sottoposti a terapie invasive e a lunghi periodi di degenza in ospedale di vivere momenti di divertimento e spensieratezza, di sperimentare la socialità con i coetanei.

Afferma il Dott. Momcilo Jankovic, Responsabile dell’Advisory Board medico di Dynamo Camp:

Il bambino deve ritrovare fiducia nelle sue capacità offuscate e in parte compromesse dalle cure a cui viene sottoposto. La creatività e l’indipendenza che trova a Dynamo Camp gli consente di vivere la malattia con maggior coraggio e determinazione.

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Le attività Dynamo per bambini e bambine affetti da osteosarcoma

I programmi di Terapia Ricreativa Dynamo® sono costituiti da attività e laboratori, che si svolgono con assistenza di staff qualificato presso la struttura di Dynamo Camp, in strutture ospedaliere, associazioni patologia, case famiglia del territorio nazionale e con i Dynamo City Camp a Milano, Roma e Firenze.

Tutte le attività proposte seguono i principi della Terapia Ricreativa, l’approccio scientifico che ispira tutta l’attività di Dynamo Camp.

Consiste nell’affrontare la malattia – e le disabilità ad essa correlate – focalizzandosi sulle capacità e sulle potenzialità dei bambini malati, sperimentate attraverso attività divertenti, inclusive e sfidanti, con l’obiettivo di promuovere fiducia in se stessi e di rinnovare la speranza.

Le attività sono quindi strutturate in modo tale da essere accessibili a tutti i bambini e garantiscono spirito di gruppo, il raggiungimento di obiettivi individuali e si basano su un modello di 6 fasi: sfida, scelta, collaborazione, successo, riflessione, scoperta e divertimento.

Schema con processo Terapia Ricreativa

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