Dynamo Camp e il legame con il territorio bergamasco
La Fondazione della Comunità Bergamasca sostiene le azioni progettuali di Dynamo Camp dal 2011 grazie ai finanziamenti dei bandi e anche quest’anno ha deciso di rimanere al fianco dell’Associazione, attraverso un contributo a supporto delle attività di Terapia Ricreativa per i bambini della provincia di Bergamo.
Il progetto, infatti, si inserisce in un percorso di continuità e collaborazione con la Fondazione e alcuni enti del territorio, che hanno sostenuto l’ospitalità a Dynamo Camp di 16 bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, provenienti dalla provincia di Bergamo.
I bambini sono in cura presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII e sono affetti dalle seguenti patologie: oncoematologiche e neurologiche (in questo caso i bimbi sono venuti accompagnati dall’intero nucleo familiare).
Inoltre il progetto ha visto l’intervento dello staff Dynamo, attraverso attività di Terapia Ricreativa, direttamente sul territorio bergamasco: Dynamo ha portato la Terapia Ricreativa fuori dal Camp, a 120 bambini e ragazzi che, per motivi legati alla patologia, non sono potuti uscire dall’ospedale.
In collaborazione con ABIO (Associazione Bambini In Ospedale) Bergamo, Gli amici della pediatria e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono state svolte le attività di Radio Dynamo, Studios, Dynamo musical, teatro e storytelling.
Grazie ad un gruppo di ambasciatori e sostenitori da 4 anni viene messo in scena un format, che si intitola ‘Lo faccio per Dynamo’, che raccoglie cortometraggi divertenti, buffi, bizzarri e li mostra in un unico grande spettacolo che da sempre registra il tutto esaurito al Teatro Serassi di Villa d’Almé (BG). Questo evento riproposto ha permesso di cofinanziare il progetto.
Il forte legame con la comunità bergamasca, permette a sempre più bambini e ragazzi di partecipare alle attività di Terapia Ricreativa.
In questo modo l’esperienza vissuta a Dynamo si dilata, oltre la settimana di vacanza vissuta fisicamente al Camp, poiché interviene sul benessere psicologico attraverso un’esperienza, non limitata dagli effetti della malattia o dalla disabilità, “normalizzata”, all’interno di un ambiente fisico sicuro, pieno di svaghi, divertente, facilitante e di sfida. Queste esperienze sono delle vere e proprie occasioni di vita, che generano resilienza in ognuno dei componenti, ossia la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà, generando un miglioramento nella qualità della vita, diminuendo lo stress e aumentando l’autostima. Questi “ingredienti” sono la base affinché si costruiscano progetti all’interno del proprio territorio.
